L’incertezza delle imprese nella scelta tra Transizione 4.0 e 5.0 è più legata alle comunicazioni del GSE che alla norma. Dopo il divieto di cumulo e la difficoltà di stabilire una scadenza per l’obbligo di optare, emergono integrazioni con scadenze incoerenti tra PEC e portale, e richieste talvolta non allineate allo stato dei progetti. Canali multipli, bug di piattaforma e risorse ridotte aumentano pressione e rischio di errore.
Le imprese con doppia prenotazione T4.0 e T5.0 hanno scoperto, poco prima della presunta scadenza del 27 novembre, che la scelta e l’eventuale rinuncia devono ora essere formalizzate tramite DSAN entro 5 giorni dalla PEC del GSE. La procedura è complessa. Un cambio improvviso che ha messo in difficoltà aziende e consulenti.
Confindustria sollecita il ministro Urso affinché la manovra 2026 garantisca continuità agli incentivi per l’innovazione, evidenziando che la Transizione 4.0 “si è ripagata da sola” grazie all’impatto positivo su investimenti e gettito fiscale. Senza misure strutturali, l’Italia rischia la stagnazione post-PNRR. Servono politiche triennali, incentivi stabili e sostegno alle imprese.
Mimit e GSE ufficializzano che sono ancora disponibili 932,47 milioni di euro per il credito d’imposta Transizione 4.0. Le associazioni di categoria chiedono di ripristinare l’automatismo e il credito per i beni immateriali, segnalando difficoltà e ritardi legati al nuovo sistema di prenotazione. Cresce l’interesse verso Transizione 5.0 da parte delle imprese, dopo lo scetticismo iniziale.
Il Decreto Direttoriale del 15 maggio 2025 disciplina il nuovo modello di comunicazione per accedere al credito d’imposta “Transizione 4.0”. Le imprese devono aggiornare le comunicazioni già inviate per mantenere la priorità acquisita, ma il termine di 30 giorni decorre solo dalla pubblicazione del nuovo modello sul portale GSE.
Il Piano Transizione 5.0 sta andando a rilento e si rischia di non riuscire a collocare tutte le risorse previste dal PNRR. Il MIMIT, nel tentativo di allargare il bacino di utenza, aggiorna nuovamente le FAQ, a meno di un mese dall’ultima release. Le FAQ del 2 Novembre riflettono una chiara tendenza verso regole meno stringenti.
Il DL 39/2024 ha introdotto l’obbligo di comunicazione preventiva per gli investimenti Industria 4.0. Come regolarizzare eventuali omissioni o errori in questa comunicazione, evitando la perdita dei benefici fiscali? Vediamo in questo articolo requisiti, condizioni e procedura dettagliata per la regolarizzazione.
Il MIMIT ha aggiornato le FAQ sul Piano Transizione 5.0, centralizzandole sul proprio sito. Le novità includono chiarimenti sulla certificazione ex ante, l’agevolazione per le spese di formazione, e le esclusioni degli investimenti. Sono state semplificate le procedure per il calcolo del risparmio energetico e l’interconnessione dei beni.
A partire dal 29 aprile 2024 le imprese dovranno adottare un protocollo specifico per l’accesso ai benefici fiscali nell’ambito del Piano Transizione 4.0. Questo include la presentazione di modelli di comunicazione dettagliati, previsti dalle recenti disposizioni normative che introducono nuove regole. In questo articolo chiariremo le iniziative da adottare.
I costi agevolabili dell’investimento sono richiesti nella comunicazione preventiva (modulo 1) prevista dalla nuova procedura operativa 4.0. Cogliamo l’occasione per rivedere cosa dice la normativa a riguardo e ricordare che questi spesso non si limitano al costo del bene 4.0 che si va ad acquisire. Scopriremo quindi come ottenere maggiore beneficio dall’agevolazione 4.0
