Aggiornamento 29 luglio 2025: graduatorie sbloccate per quasi 700 milioni di euro

Dopo mesi di grande attenzione verso il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali 4.0, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha diffuso il 29 luglio 2025 una comunicazione importante: sono ancora disponibili 686.372.544,73 euro dei 2,2 miliardi stanziati per il 2025. Una notizia di grande rilievo per tutte le imprese che hanno investito o che investiranno, sia quelle che hanno presentato domanda nei mesi precedenti, sia quelle che hanno ricevuto l’indicazione di esaurimento fondi.

Questo aggiornamento, pubblicato in collaborazione con il GSE (Gestore dei Servizi Energetici), rappresenta una nuova finestra operativa per l’accesso al bonus 4.0, che resta uno degli strumenti più efficaci per favorire la trasformazione digitale del sistema produttivo nazionale.

 

Cosa prevede il credito d’imposta 4.0 per il 2025

L’incentivo riguarda gli investimenti in beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati, come previsti dall’Allegato A della Legge 11 dicembre 2016, n. 232.

Per il 2025, le aliquote riconosciute sono le seguenti:

  • 20% fino a 2,5 milioni di euro
  • 10% da 2,5 a 10 milioni
  • 5% da 10 a 20 milioni di euro

Il credito è riconosciuto per investimenti effettuati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2025, o completati entro il 30 giugno 2026 a condizione che entro il 31 dicembre 2025 sia stato versato un acconto pari almeno al 20%.

 

Le istruzioni operative del 29 luglio

La comunicazione del 29 luglio ribadisce che tutte le domande devono essere presentate telematicamente tramite la Piattaforma GSE accedendo alla sezione “Transizione 4.0”, esclusivamente con SPID e firmate digitalmente dal rappresentante legale.

Sono confermate le tre fasi del processo di accesso:

  1. Comunicazione preventiva: le imprese devono trasmettere una comunicazione preventiva entro il 31 gennaio 2026, indicando gli investimenti previsti e il relativo credito d’imposta. L’ordine cronologico di invio determina la priorità nella prenotazione delle risorse.
  2. Conferma dell’acconto: entro 30 giorni dalla comunicazione preventiva, l’impresa deve inviare una seconda comunicazione attestante il pagamento di almeno il 20% del costo dell’investimento.
  3.  Comunicazione di completamento: al termine degli investimenti, l’impresa deve trasmettere una comunicazione di completamento entro il 31 gennaio 2026 per gli investimenti ultimati entro il 31 dicembre 2025, ovvero entro il 31 luglio 2026 per gli investimenti completati entro il 30 giugno 2026.

Il criterio dell’ordine cronologico di invio rimane fondamentale per determinare la priorità nell’assegnazione delle risorse. Le domande che eccedono la soglia disponibile saranno accettate in graduatoria e potranno beneficiare del credito solo in caso di nuova disponibilità.

 

Imprese già in attesa: cosa succede ora

Una parte significativa della comunicazione del 29 luglio è rivolta alle imprese che avevano già inviato una comunicazione con il modello previsto dal decreto del 24 aprile 2024. Queste aziende hanno potuto mantenere il proprio posto in graduatoria solo inviando il nuovo modello di comunicazione, aggiornato secondo le disposizioni del decreto direttoriale del 16 giugno 2025, entro 30 giorni dalla riapertura della piattaforma (17 giugno).

In sostanza, l’adeguamento tempestivo era la condizione per non perdere il diritto acquisito alla priorità.

Inoltre, il GSE ha già attivato lo scorrimento delle graduatorie: ciò significa che molte domande precedentemente “bloccate” per esaurimento fondi ora sono oggetto di nuova valutazione e possono ricevere conferma di disponibilità delle risorse, a patto che siano completate le fasi previste entro 30 giorni dallo “sblocco” (acconto del 20%, comunicazione formale).

 

Aspetti tecnici e criticità da gestire

Il Ministero trasmette, entro il quinto giorno lavorativo di ciascun mese, l’elenco delle imprese relativo al mese precedente, secondo l’ordine cronologico di ricevimento delle comunicazioni preventive, con l’ammontare del relativo credito d’imposta, sulla base delle sole comunicazioni di completamento. Il credito d’imposta potrà essere compensato a partire dal decimo giorno del mese successivo a quello della trasmissione dei dati dal Ministero all’Agenzia delle Entrate.

Dal 18 maggio 2024 è stata disattivata la modalità di invio tramite PEC, e la compilazione dei moduli è possibile solo tramite l’applicazione web. La firma digitale deve essere qualificata, il certificato deve essere valido e rilasciato da un provider accreditato AgID.

Inoltre, per gli investimenti superiori a 300.000 euro è necessaria una perizia asseverata o un attestato di conformità. La documentazione serve per che il bene sia tecnologicamente avanzato e interconnesso ai sistemi aziendali, come richiesto dalla normativa 4.0. Gli innovation manager di Innovation Machine sono specializzati nello svolgimento di questo servizio.

Per i beni di valore inferiore, è sufficiente una autodichiarazione del legale rappresentante.

 

Opportunità per chi non ha ancora fatto domanda

Il messaggio del 29 luglio 2025 è chiaro: ci sono ancora risorse disponibili, ma il tempo stringe. Le imprese devono muoversi rapidamente per presentare o aggiornare le domande, versare gli acconti e completare la documentazione.

In questo contesto, Innovation Machine si propone come partner strategico, in grado di:

  • supportare nella compilazione corretta dei moduli e nel rispetto delle scadenze;
  • redigere la perizia tecnica asseverata o l’attestato di conformità;
  • gestire la procedura su piattaforma GSE, incluse eventuali rettifiche;
  • garantire l’interconnessione e la corretta rendicontazione tecnica e documentale;
  • monitorare l’iter fino all’ottenimento del credito in compensazione.

Con un team multidisciplinare aggiornato sulla normativa e sui flussi digitali richiesti, Innovation Machine accompagna le imprese nell’intero ciclo di investimento, ottimizzando i tempi, riducendo i rischi e trasformando la complessità in valore concreto.

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