Il recente Decreto 175 del 21 novembre 2025 ha nuovamente modificato le regole per gli incentivi fiscali a sostegno degli investimenti in innovazione ed efficienza energetica, sancendo un obbligo di scelta per le imprese che avevano prenotato sia il credito d’imposta previsto dal Piano Transizione 4.0 sia quello del Piano Transizione 5.0. Qualora abbiate ricevuto una PEC come quella descritta, è il momento di decidere: siete davvero pronti per scegliere la strada giusta?
Cosa cambia con il Decreto 175/2025
Il Decreto-Legge 175/2025 — entrato in vigore il 22 novembre 2025 — segna un vero giro di boa nella normativa italiana sugli incentivi per investimenti in beni strumentali, macchinari, efficienza energetica e strumenti tecnologici.
Con esso, il legislatore ha introdotto due elementi fondamentali:
- l’obbligo di opzione per le imprese che avevano presentato domanda per entrambi i crediti 4.0 e 5.0, in relazione agli stessi beni. Non è infatti più ammessa la “doppia prenotazione”.
- la fissazione di scadenze perentorie: entro le ore 18:00 del 27 novembre 2025 le imprese devono comunicare la loro opzione. Per le domande inviate tra il 7 e il 27 novembre 2025 (ad esempio dopo la sospensione della piattaforma del GSE), eventuali integrazioni richieste dovranno pervenirgli entro il 6 dicembre 2025.
In più, se l’impresa avesse già comunicato il completamento dell’investimento, nel caso di opzione per una sola delle due misure, sarà necessario inviare entro 5 giorni — su richiesta del GSE — la rinuncia formale alla misura non scelta, pena la decadenza e il blocco delle risorse.
Il decreto affronta così il problema diffuso di “prenotazioni doppie” (4.0 + 5.0), che in molti casi avevano bloccato risorse inutilizzate o creato incertezze nella pianificazione degli stanziamenti.
Se sei un imprenditore e hai ricevuto la PEC…
Se ieri — o poco fa — tra i tuoi messaggi PEC c’era una comunicazione del GSE che ti invita a scegliere tra 4.0 e 5.0, sappi che non si tratta di un invito facoltativo, ma di un obbligo.
Come recita la PEC, l’opzione — tramite dichiarazione sostitutiva di atto notorio — va esercitata entro la scadenza indicata. Se l’impresa ha richiesto entrambi i crediti per gli stessi beni e non effettua l’opzione nei tempi, rischia di perdere tutte le prenotazioni.
La comunicazione spesso ti propone due alternative:
- dichiarare che le domande riguardano beni diversi, quindi lasciare entrambe le richieste;
- oppure optare per una sola delle due misure.
Il contesto però è «a rischio»: al momento non risultano fondi disponibili né per la 4.0 né per la 5.0 — la decisione governativa mira proprio a liberare risorse bloccate da prenotazioni doppie, per poterle rendere nuovamente disponibili.
Come formulare questa scelta?
Se la certificazione energetica (ex-ante) per 5.0 è “solida”, potrebbe essere sensato proseguire con la 5.0; in caso di dubbi, potrebbe valere la pena tornare su 4.0, magari percependo un beneficio fiscale minore… ma più sicuro.
… il ruolo del consulente diventa determinante
L’analisi richiesta deve tenere conto di più aspetti:
- una valutazione tecnica oggettiva della solidità della certificazione ex ante (necessaria per 5.0),
- la verifica che l’investimento e i beni dichiarati siano conformi alla normativa,
- la pianificazione delle tempistiche di rinuncia o opzione, per evitare decadenze,
- la decisione strategica tra maggior beneficio potenziale (5.0) e maggiore certezza operativa (4.0), in funzione delle risorse e del rischio di esaurimento fondi.
Un consulente competente, quindi, non è un extra: è un partner essenziale per formulare a strettissimo giro una decisione che tenga conto di criteri tecnici, scadenze perentorie e vincoli di cumulo.
Cosa rischi se non decidi (o decidi male)
- Svincolo delle risorse: se non decidi, il GSE potrebbe annullare la prenotazione dei crediti non selezionati, liberando i fondi.
- Risultato economico inferiore: optare per la misura “più sicura” senza una corretta verifica tecnica può significare rinunciare a un credito potenzialmente più vantaggioso.
Cosa faremmo se fossimo al posto tuo
Se fossimo al posto di un imprenditore oggi, questi sarebbero i nostri passi:
- Verificare lo stato della domanda e dei beni richiesti: sono gli stessi per 4.0 e 5.0?
- Controllare la documentazione: la certificazione ex ante per 5.0 è robusta e già pronta?
- Consultare un consulente esperto: per valutare pro e contro di ciascuna scelta, anche in funzione della probabilità che il 5.0 venga finanziato.
- Scegliere l’opzione entro il 27 novembre 2025 e rinunciare formalmente alla misura non scelta.
Un’occasione per riflettere sulla strategia di investimento
Il Decreto 175/2025, lungi dall’essere un semplice aggiornamento tecnico, rappresenta un momento di grande selezione: da un lato le imprese seriamente intenzionate a investire in efficienza e tecnologie — ben documentate e supportate da consulenza — hanno una concreta opportunità; dall’altro, chi si muove con superficialità rischia di vedersi sfumare ogni agevolazione.
Questa fase sancisce l’importanza di una governance interna forte, di una progettazione precisa, e di un accompagnamento strategico e tecnico che non sia una mera “compilazione di moduli”, ma una vera pianificazione industriale.


